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Il problema corpo mente: il dibattito della nostra epoca
Lo studio del “problema mente-corpo” è uno dei problemi più importanti e indagati della nostra epoca poiché è il problema della natura stessa e quindi anche del destino di ogni essere umano.
Nel discutere di tale problema ne va di noi stessi. Gli stati mentali sono riducibili a stati fisici? Ci sono differenze essenziali fra la mente e la natura e, se sì, quali sono? Possiamo rispondere a tali domande o ci scontriamo con limiti cognitivi insuperabili?
Di fronte alle difficoltà poste dal problema mente-corpo, oggigiorno si possono assumere due atteggiamenti. Quello degli ottimisti, i quali ritengono che il problema derivi dall’attuale stato delle conoscenze ma che un giorno, con il progresso della scienza, potrà ricevere una risposta soddisfacente. E quello dei pessimisti o meglio dei “misteriani” come amano definirsi,
per i quali il rapporto mente-corpo non è un problema ma un mistero, destinato perciò a rimanere per sempre irresolubile.
L’atteggiamento ottimista può essere esemplificato da Crick (scopritore, insieme a Watson, della catena del DNA) che nell’ultima parte della sua vita ha proposto di avviare un programma scientifico di ricerca per lo studio della coscienza.
La posizione dei misteriani è invece autorevolmente rappresentata da McGinn, secondo cui il problema mente- corpo rappresenta un vero e proprio limite cognitivo della specie umana, un problema la cui soluzione va al di là delle capacità intellettive umane, più o meno come l’algebra va al di là delle capacità cognitive dei criceti.
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