Description
Il pendolo tra la poesia e l’amore
Con la sigaretta a penzoloni tra le labbra, rapito da quei versi che prendevano forma a pochi centimetri di distanza da me, la fissavo. Intorno a noi la piccola cagnolina che dormiva pacifica sul tappeto, la musica, i bicchieri di vino mezzi pieni sul tavolino e il posacenere stracolmo. Pensai che forse non doveva per forza finire male per noi.
C’era qualcosa di buono, qualcosa per cui era valsa tutta quella fatica e quel dolore, quella rabbia e quelle domande a cui nessuno era mai riuscito a rispondere. Forse, in quel frammento di tramonto, vedere Elena scrivere le sue poesie mentre qualche lacrima solitaria le rigava le guance mi aveva fatto capire molte più cose di quante non ne avessi imparate in tanti anni passati a studiare.
L’emozione è terapeutica.
Non era un pianto carico di cose negative, dunque non mi preoccupai più di tanto quando la sentii singhiozzare sommessamente: semplicemente sapevo che era una cosa che doveva esser fatta. Per questo sprofondai ancora di più tra i cuscini del divano e le lasciai il suo tempo, nell’oasi di pace che un taccuino e una penna rappresentavano per lei in quelle occasioni.
Poi il disco terminò, la sera arrivò e lei sorrise. Si alzò e stiracchiandosi come fanno i gatti mi disse: “Ti va di mangiare cinese?”.
Leggi l’approfondimento sul libro e l’autrice sul sito STAMPToscana: Elena De Blasio: i giovani e la vita in 55 pensieri poetici
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