Il Premio Viareggio Rèpaci

Tra pochi giorni, il 30 agosto, si svolgerà la premiazione dei vincitori del Premio Viareggio Rèpaci di quest’anno alla Cittadella del Carnevale.

Un premio per la letteratura libera

Il premio è stato fondato nel 1929 da Leonida Rèpaci, Alberto Colantuoni e Carlo Salsa, tre scrittori che volevano proporre un evento letterario nazionale che non fosse relegato alle osterie e alla vita “chiusa” della città, ma che si svolgesse all’aria aperta, sulla sabbia e “sotto l’ombrellone”, in modo che le idee potessero circolare senza costrizioni, né pressioni politiche.

Da 91 anni nel suggestivo contesto della Versilia, dove molti artisti e letterati nel corso degli ultimi due secoli hanno scritto, vissuto e si sono lasciati ispirare, il Premio consegna ai propri vincitori il riconoscimento per l’aver prodotto delle opere libere, critiche e autentiche, proprio come avrebbe voluto il suo fondatore.

Rèpaci, oltre a essere un noto scrittore e saggista, era anche un antifascista della prima ora, che non ha mai voluto cedere, neanche sotto il clima repressivo della dittatura di Mussolini, sulla propria convinzione che il Premio Viareggio-Rèpaci dovesse essere libero da ogni autorità che non fosse “quella della letteratura, dell’intelligenza e dello spirito”. Infatti il Premio venne sospeso per tutta la durata della seconda Guerra Mondiale, dal 1940 al 1945, riprendendo nel ’46 con la premiazione de “Il canzoniere” di Umberto Saba.

I premiati

Sin dai primi anni dalla sua fondazione, il Premio ha incoronato innumerevoli scrittori e giornalisti di grande importanza nella cultura e nella letteratura del ‘900.

Tra questi, annoveriamo: Enrico Pea, Maria Bellonci, Antonio Gramsci, Aldo Palazzeschi, Elsa Morante, Alberto Moravia, Carlo Levi, Pier Paolo Pasolini, Rocco Scotellaro, Italo Calvino, Dario Bellezza, Salvatore Quasimodo fino ad arrivare a Mario Spinella (Lettera da Kupjansk, romanzo vincitore nel 1987 è stato appena riedito da Edizioni thedotcompany) e ai più recenti Alessandro Baricco, Antonio Tabucchi, Niccolò Ammaniti e Roberto Saviano.

L’importanza di premi come quello Viareggio Rèpaci sta proprio nel continuare a portare avanti valori che non vengono compromessi e adeguati dalla politica e dall’autorità, ma che rimangano fedeli all’ideale di arte come espressione del pensiero libero.

Tutta la redazione di thedotcompany porge vive congratulazioni a tutti vincitori del Premio Viareggio-Rèpaci 2020.

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