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Giovanni Jervis

Giovanni Jervis (Firenze 1933 - Roma 2009), psichiatra e psicologo, è stato un protagonista della cultura laica, razionalista e individualista della seconda metà del Novecento. Laureatosi in medicina, si specializzò a Roma in psichiatria. Nel 1959 iniziò a collaborare con il filosofo-etnologo Ernesto De Martino, entrando a far parte di un piccolo gruppo di ricerca interdisciplinare allestito per uno studio sul campo del tarantismo nel Salento. Fra il 1964 e il 1970 fu membro del consiglio editoriale dell’Einaudi.

Dal 1966 al 1969 si batté a fianco di Franco Basaglia per la deistituzionalizzazione dell’ospedale psichiatrico di Gorizia.

Dal 1969 al 1976 condusse a Reggio Emilia una esperienza di organizzazione dei servizi territoriali quale alternativa alla centralità manicomiale, che può essere considerata altrettanto importante dell’esperimento di Gorizia. Nel 1977 lasciò la psichiatria pubblica per insegnare prima Teorie della personalità e poi Psicologia dinamica presso la Facoltà di Magistero dell’Università di Roma. Negli anni dell’insegnamento universitario, e anche in quelli successivi al pensionamento, avvenuto nel 2005, si occupò sia di psicoanalisi sia di epistemologia delle scienze umane, sempre sullo sfondo di preoccupazioni sensibili ai grandi temi politici.

Tra le opere:

Manuale critico di psichiatria (1975); Il buon rieducatore (1978); Presenza e identità (1984); La psicoanalisi come esercizio critico (1989); Fondamenti di psicologia dinamica (1993); La conquista dell’identità (1997); Prime lezioni di psicologia (2000); Psicologia dinamica (2001); Contro il relativismo (2005); Pensare dritto, pensare storto. Introduzione alle illusioni sociali (2007); La razionalità negata: psichiatria e antipsichiatria in Italia (2008).

Sono state pubblicate inoltre due raccolte di saggi postume: Il mito dell’interiorità. Tra filosofia e psicologia (2011) e Contro il sentito dire. Psicoanalisi, psichiatria e politica (2014).