Biography
Emilio Lussu
Emilio Lussu nasce ad Armungia, in provincia di Cagliari, il 4 dicembre 1890.
Ufficiale di complemento della Brigata “Sassari” nella Grande Guerra, nel 1921 è tra i fondatori del Partito Sardo d’Azione e viene eletto alla Camera dei deputati, schierandosi su una linea di intransigente opposizione al fascismo. Rieletto al parlamento nel 1924, il 31 ottobre del 1926 è aggredito nella sua abitazione cagliaritana da un gruppo di squadristi, colpendo a morte uno degli assalitori. Dopo tredici mesi trascorsi in carcere viene assolto in istruttoria per legittima difesa e tuttavia immediatamente condannato a cinque anni di confino a Lipari. Nel luglio del 1929 riesce avventurosamente a fuggirne con Carlo Rosselli e Francesco Fausto Nitti, raggiungendo la Francia e contribuendo alla nascita di “Giustizia e Libertà”. Nel 1938 si unisce a Joyce Salvadori con cui condivide il periodo della “diplomazia clandestina”: l’idea di far crollare il regime fascista a partire dall’insurrezione della Sardegna non riuscirà a trovare realizzazione.
Negli anni dell’esilio scrive e pubblica La Catena (1930), Marcia su Roma e dintorni (1933), Teoria dell’Insurrezione (1936) e Un anno sull’Altipiano (1938).
Nell’agosto del 1943 rientra in Italia, insediandosi nella Roma occupata dai nazisti e aderendo alla Resistenza come dirigente del Partito d’Azione. Finita la guerra, è ministro del governo Parri e del primo governo De Gasperi. Nel 1946 viene eletto all’Assemblea Costituente e poi per vent’anni al Senato, militando nel PSI e nel PSIUP. Il periodo da parlamentare socialista è ricco di interventi in aula e fuori, dalla difesa della Repubblica democratica e antifascista alle lotte per il progresso della Sardegna. Muore a Roma il 5 marzo 1975.